Fiducia nella Ragione.
Il convegno all’Università Lateranense per il decimo anniversario dell’Enciclica “Fides et Ratio”
L’Università Lateranense ha organizzato, dal 16 al 18 ottobre, il convegno Fiducia nella Ragione, per celebrare il decimo anniversario dell’Enciclica “Fides et Ratio”, scritta da Papa Giovanni Paolo II, e per analizzarne l’attualità e le possibilità di attuare il dialogo tra fede e ragione, oggetto del’Enciclica e sempre sostenuto dall’allora Pontefice, e dal suo attuale successore, Papa Benedetto XVI.
Presentiamo un breve riepilogo del discorso di Papa benedetto XVI, e alcuni tra i principali interventi dei relatori.
Papa Benedetto XVI: l’attualità della Fides et Ratio
“A dieci anni di distanza – ha sottolineato il Pontefice – uno sguardo attento all’Enciclica Fides et Ratio permette di coglierne con ammirazione la perdurante attualità”. Il testo “si caratterizza per la sua grande apertura nei confronti della ragione, soprattutto in un periodo in cui ne viene teorizzata la debolezza” e “Giovanni Paolo II sottolinea invece l’importanza di coniugare fede e ragione nella loro reciproca relazione, pur nel rispetto della sfera di autonomia propria di ciascuna”.
Oggi purtroppo “si è verificato uno slittamento da un pensiero prevalentemente speculativo a uno maggiormente sperimentale”, e “la ricerca si è volta soprattutto all’osservazione della natura nel tentativo di scoprirne i segreti. Il desiderio di conoscere la natura si è poi trasformato nella volontà di riprodurla”.
Il Pontefice ha ammonito contro i rischi per l’umanità di una scienza spinta dal desiderio di potere e di guadagni, che dimentichi la dimensione etica, che essa stessa da sola non può dare: la scienza, ha spiegato “non è in grado di elaborare principi etici; essa può solo accoglierli in sé e riconoscerli come necessari per debellare le sue eventuali patologie”. Ecco quindi che “la filosofia e la teologia diventano, in questo contesto, degli aiuti indispensabili con cui occorre confrontarsi per evitare che la scienza proceda da sola in un sentiero tortuoso, colmo di imprevisti e non privo di rischi”.
Link discorso Pontefice, sito vaticano
Il Cardinale Tarcisio Bertone: La “Fides ed Ratio” come una “meravigliosa costruzione architettonica”
Per il Segretario di Stato vaticano, l’Enciclica “Fides et Ratio” è “una meravigliosa costruzione architettonica articolata in sette capitoli, che offre una visione precisa, a tratti sofferta, del rapporto tra fede e ragione”.
Un rapporto che “è sempre stato a cuore a Papa Giovanni Paolo II”, il quale nell’enciclica sottolinea “il valore della filosofia nei confronti dell’intelligenza della fede, il rapporto tra fede e ragione, e rivolge un appello a tutti – filosofi, teologi, formatori, scienziati, ricercatori, pastori e fedeli – chiedendo «di guardare in profondità all’uomo, che Cristo ha salvato nel mistero del suo amore, e alla sua costante ricerca di verità e di senso».”
Molte filosofie, ha spiegato, hanno illuso l’uomo “lo hanno convinto che egli è assoluto padrone di sé, che può decidere autonomamente del proprio destino e del proprio futuro confidando solo in se stesso e sulle proprie forze”.
In realtà l’uomo può realizzarsi solamente con “la scelta di inserirsi nella verità, costruendo la propria abitazione all’ombra della sapienza e abitando in essa”, come scriveva il Pontefice, e “solo in questo orizzonte veritativo comprenderà il pieno esplicitarsi della sua libertà e la sua chiamata all’amore e alla conoscenza di Dio come attuazione suprema di sé”.
Link Zenit
Mons. Rino Fisichella
Il rettore dell’Università Lateranense ha sottolineato, sia in apertura sia alla conclusione del convegno, il problema della frammentarietà del sapere, in particolare della ricerca scientifica, conseguenza anche di una progressiva specializzazione delle conoscenze. La Fides et Ratio, ha spiegato, “propone la via per il raggiungimento dell’unità del sapere nel superamento della conoscenza relegata alla sfera della sperimentazione o delle scienze empiriche”, seguendo la Sacra Scrittura che “presenta in sé una visione filosofica dell’uomo e del mondo che coniuga insieme rivelazione e intelligenza personale”.
Fisichella ha esortato ad affrontare quindi la sfida “ritrovare l’unità del sapere come condizione non solo per la filosofia e la teologia di poter dialogare tra di loro su contenuti autonomi e pur sempre reciproci, ma soprattutto per essere in grado di fornire al nostro contemporaneo la risposta di cui ha insaziabile bisogno: quella del senso”. Senza tale “senso della propria esistenza”, l’uomo inevitabilmente “cade nei tentacoli della sola conoscenza empirica, sperimentale e diventa incapace di comprendere a pieno il suo mistero, la sua vocazione e il progetto della sua personale esistenza in questo mondo e in questa storia”.
Mons. Fisichella, in conclusione dell’evento, ha poi ricordato il convegno che l’Università Lateranense sta organizzando per celebrare, a novembre 2009, l’anno mondiale dell’Astronomia, dedicato a Galileo Galilei.
Link Zenit idem
Le conclusioni di Mons. Marcelo Sanchez Sorondo
Il Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze ha presentato una sintesi conclusiva del Convegno che, come aveva già “illustrato molto bene il Rettore”, Mons. Rino Fisichella, ha mostrato “l’intenzione dell’Enciclica Fides et Ratio, il suo grande respiro”, che si collega “all’inizio del Cristianesimo, a San Paolo”, il quale duemila anni fa già “cercava di recuperare la filosofia, questa ricerca umana”.
Dall’incontro è emerso anche evidente “come la modernità abbia disperso questa ricchezza, questa unità” del sapere, in cui “la fede ha un suo fondamentale contributo, così come la ricerca umana della ragione”.
Sorondo ha brevemente riepilogato e commentato positivamente i tanti interventi dei relatori (da Zichichi a Jaki, da Capelle a Fischer), e ha anche parlato dell’Accademia, nata come “senato scientifico” del Papa (come affermava Pio XI) e che ha sempre sostenuto i pontefici nel “rispondere ai grandi interrogativi della modernità”, tra i quali non vi è “la scienza in generale, ma i problemi che presenta”, come aveva sintetizzato mons, Fisichella: “la neurologia, la biologia, l’evoluzione”; “grandi problemi che devono essere affrontati, ma affrontati anche con razionalità, dall’interno”.
Il prof. Zichichi: Una scienza consapevole ma umile, che non voglia sostituirsi a Dio
Per il presidente della World Federation of Scientists (WFS), tra i relatori del Convegno, il discorso di Papa Benedetto XVI all’udienza per i partecipanti al convegno, ha giustamente descritto il possibile ruolo della scienza e degli scienziati nella società, e “arriva al momento giusto nel cuore della Cultura detta moderna ma che, in effetti, ha dimenticato com’e’ nata la Scienza. Sono parole di grande attualita”
La scienza, ha spiegato, deve evitare la presunzione di pensare di sostituirsi a Dio: “se bastasse il rigore logico-matematico per capire com’era l’Universo un decimo di miliardesimo di secondo dopo il Big-Bang – ha spiegato – non avremmo bisogno di costruire strutture complesse e gigantesche com’e’ la nuova macchina LHC (Large Hadron Collider)”.
Purtroppo, ha sottolineato Zichichi, ultimamente “troppe persone si sono messe a parlare di Scienza senza avere al loro attivo scoperte e invenzioni tecnologiche” e quindi, come affermava Enrico Fermi, senza “alcun titolo per parlare in nome della Scienza”.
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