Mons. Fiorenzo Facchini su Avvenire
Pochi giorni prima del Convegno STOQ “Biological Evolution. Facts and Theories”, mons. Fiorenzo Facchini (che è intervenuto all’evento nella quarta sessione sulle origini dell’uomo, con un intervento su “Approccio Paleoculturale nell’Ominizzazione e Possibili Implicazioni Filosofiche”) ha pubblicato su Avvenire un articolo significativo, con l’obiettivo di analizzare le differenze tra Darwin e coloro che, applicando la sua teorie in modo estensivo, “fanno assumere al darwinismo un carattere totalizzante e per ciò stesso ideologico, non più scientifico”.
Se alcuni sostenitori del naturalismo, già spiegavano “la realtà come se si fosse autoformata e autorganizzata, così da rendere superfluo qualunque rapporto con il Creatore”, e “opponevano evoluzione a creazione”, altri seguaci del “darwinismo sociale” giustificavano la “lotta di classe o fra gruppi per la supremazia del più forte (come avviene con la selezione naturale), che sarebbe richiesta dal progresso della società”.
Tali atteggiamenti, spiega, sono “derive darwiniane che non corrispondono al pensiero di Darwin e non sono richieste dalla sua teoria”, non “hanno fondamento scientifico e finiscono per inquinare il dibattito sull’evoluzione”, e per presentare quasi sempre una presunta dicotomia tra teorie evolutive e creazione.
Oggi però fortunatamente “si è fatta chiarezza sulla conciliabilità della evoluzione con la creazione e sui rapporti che possono intercorrere tra evoluzione della vita e Dio creatore”, e per quanto possano “rivelarsi differenze di vedute fra gli scienziati nella visione generale delle cose per quanto riguarda la dimensione trascendente”, questa “non è una questione scientifica” ed è sempre possibile “un dialogo opportuno tra credenti e non credenti”, sia per chiarire e togòliere l’ostacolo di eventuali “pregiudizi o incomprensioni”, sia “per affrontare insieme le ricadute che le diverse concezioni possono avere sul piano pratico”.
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.