Samir Khalil Samir, professore di storia della cultura araba e islamologia all’università St. Joseph di Beirut, analizza su Asia News il viaggio di Papa Benedetto XVI in Terra Santa, dagli aspetti politici, sociali, religiosi, al rapporto della fede con la scienza e la ragione.
“È molto importante – spiega Samir Khalil Samir – che in un mondo musulmano (e cristiano), spesso teocratico, il papa, prima di parlare di religione, parli di cultura e di scienza. E la scienza ha per scopo di amare la verità e scoprirla. Egli insiste che questa formazione intellettuale «affinerà i loro talenti critici, disperderà l’ignoranza e il pregiudizio, e li assisterà nello spezzare gli incantesimi creati da ideologie vecchie e nuove»”.
Da sottolineare anche l’osservazione del Pontefice che «la religione, come la scienza e la tecnologia, come la filosofia ed ogni espressione della nostra ricerca della verità, possono corrompersi. La religione viene sfigurata quando viene costretta a servire l’ignoranza e il pregiudizio, il disprezzo, la violenza e l’abuso». “Benedetto XVI – prosegue Khalil Samir – mette nello stesso contenitore tutte queste realtà, perché tutto può essere sfigurato – anche la scienza. Ciò che è importante per lui è comunque non lasciare che la religione sia sfigurata dall’ignoranza e dall’abuso”.
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