Il 14 maggio scorso, dalla base di Kourou, nella Guiana Francese, l’Agenzia Spaziale Europea, ESA, ha lanciato, con un razzo Ariane 5, i due satelliti Planck e Herschel.
Progettati per raccogliere (ad 1,5 milioni di chilometri dal nostro pianeta) informazioni sulle origini dell’Universo, come ha dichiarato Jean-Jacques Dordain, direttore generale dell’ESA, “per la prima volta permetteranno di indagare in profondità le fasi cruciali dell’inizio, prima ancora che nascessero le isole stellari”.
In particolare, Herschel sarà dedicato all’analisi della formazione delle prime stelle e galassie, e Planck (il cui responsabile è Reno Mandolesi, astrofisico, direttore dell’Istituto di astrofisica spaziale e fisica cosmica dell’Istituto nazionale di astrofisica – Inaf) allo studio della struttura originaria dell’Universo nei primi momenti della sua formazione (380 mila anni).
Al progetto, realizzato con la partnership di Thales Alenia Space, di Selex Galileo e dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), collabora come LFI Instrument Scientist Marco Bersanelli, dell’Universita’ degli Studi di Milano
Bersanelli aveva recentemente presentato il progetto durante una conferenza per il Master in Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum: Verso l’alba del tempo. L’approccio della scienza contemporanea.
Link ESA, Planck Science Team – Il Corriere della Sera – SRM
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.