da La Stampa, 26 luglio 2009
Lode a Teilhard. Ratzinger grazia il Darwin cattolico
di Giaomo Galeazzi
Inviato a Les Combes, (Aosta)
Benedetto XVI «grazia» Teilhard de Chardin.
Mezzo secolo dopo la condanna vaticana, Joseph Ratzinger rende omaggio al gesuita francese che tentò di conciliare la teoria dell’evoluzione con il cristianesimo. È ancora in vigore il Monitum (cioè il richiamo con cui il Sant’Uffizio rilevava nelle sue opere gravi errori), ma nella ricchissima omelia pronunciata a braccio venerdì nella cattedrale di Aosta, il Papa ha elogiato «la grande visione di Teilhard de Chardin, secondo cui alla fine avremo una vera liturgia cosmica e il cosmo diventerà ostia vivente».
Una «citazione altamente significativa», riservata a sorpresa da Benedetto XVI a «un aristocratico teologo, scienziato e mistico che ha travalicato l’ambito confessionale e, coi suoi studi in Cina sull’origine dell’umanità, ha influenzato anche pensatori non cristiani», come evidenzia lo storico del cristianesimo Gian Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano.
«Nonostante le critiche di visione filosofica debole ed eccessivo ottimismo nel coniugare fede e scienza, è una figura che ha affascinato un’epoca, tanto che nel ‘63 ha persino ispirato uno dei protagonisti del romanzo poi film kolossal Nei panni di Pietro. L’uomo venuto dal Cremlino, entrambi amati da Wojtyla». Eppure il cardinale Ottaviani, custode dell’ortodossia, aveva bandito l’«eretico» Teilhard dalle librerie cattoliche proprio per quella «liturgia cosmica» magnificata ora da Benedetto XVI.
«Per concetti come quello di “santa materia” fu accusato di immanentismo e materialismo con una censura nettissima e mai revocata del Sant’Uffizio», spiega il teologo Gianni Gennari. «Il perito conciliare progressista Ratzinger lo studiava e ne discuteva entusiasticamente con Karl Rahner. Ora da Papa non ha paura a mostrare la stessa convinzione, senza domandarsi se sia prudente esprimere personale venerazione per quel fautore del dialogo con la cultura moderna avversato dalla scuola romana tradizionalista». Così, sottolinea Gennari, «il Pontefice testimonia a chiare lettere che l’identificazione tra creazione e ostia vivente non contrasta con il valore dei sacramenti», riabilitando «l’evoluzionismo non ateo di Teilhard, cioè la storia quale cammino dall’alfa del Cristo pre-incarnazione all’omega di Cristo risorto».
Dopo le «riletture» vaticane di Galileo, Giordano Bruno e Calvino, papa Ratzinger allontana dal gesuita francese le ombre di panteismo (Dio = mondo), riconoscendo che nel complesso la sua opera non è in contrasto con il magistero. Adesso spetta all’ex Sant’Uffizio l’ultimo passo formale: dichiarare decaduto il Monitum per rendere giustizia al «Darwin cattolico» chiedendo perdono alla sua memoria.
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