“La Terra è l’unico pianeta doppio del sistema solare – spiega Bersanelli in un articolo su Il Sussidiario – l’unico cioè con un satellite di dimensioni paragonabili al pianeta stesso”. Questo semplice elemento, insieme alla relativamente breve distanza tra i due corpi celesti, ha determinato un rapporto particolare degli uomini con il proprio satellite, dagli albori dell’umanità alle prime scoperte realizzate con il cannocchiale da Galileo Galilei, ai primi tentativi di esplorazione con sonde, poi con esseri umani.
E mentre “il programma Apollo diede un enorme slancio allo sviluppo di nuove tecnologie e dell’informatica, con ricadute straordinarie in campo spaziale, civile e naturalmente militare” fu però “immediatamente chiaro che la Luna, per quanto vicina e compagna della Terra, è un posto altamente inospitale”.
Oggi si progettano nuove esplorazioni, ma per Bersanelli, consapevoli “che far sopravvivere l’uomo a lungo nello spazio è molto difficile e costoso” e “non aggiunge molto alle nostre conoscenze”, sarebbe preferibile favorire “lo sviluppo di satelliti con strumenti di osservazione e dispositivi robotizzati, più adatti dell’uomo a lavorare nello spazio, capaci di studiare l’universo profondo, il sistema solare, e la Terra”.
Link Il Sussidiario – Euresis
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