Per il prof. Giorgio Israel, docente di Storia della matematica all’Università la Sapienza di Roma, intervenuto all’incontro con Mons. Enrico Dal Covolo e il prof. Cesare Mirabelli, nel discorso di Regensburg Papa Benedetto XVI ci porta a comprendere che il dialogo tra scienza e fede è possibile e necessario, purché non sia “sincretistico, ma aperto” e “faccia ricorso alla ragione e non all’affermazione con la violenza della verità che uno ritiene di possedere”.
Una non violenza argomentativa che oggi è fondamentalmente necessaria, e che troviamo al “centro del discorso”, che “è una critica sia all’integralismo religioso che al positivismo”.
Ne deriva che anche se “nessuno vuole togliere nulla alla scienza e alla sua importanza, però la ragione è un qualcosa di più ampio”. Perché, spiega Israel, “la scienza non ha spalle sufficienti per toccare tutti i problemi dell’uomo, inclusi i problemi del senso: del senso della vita o del senso e del perché siamo qui”; domande e “questioni che la scienza, da sola, non può risolvere”.
Link SRM (cortesia L’Osservatore Romano)
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