La scoperta, realizzata tramite il Chandra X-ray Observatory, il satellite NASA Swift, l’XMM-Newton dell’Agenzia Spaziale Europea e l’osservatorio tedesco ROSAT, è stata annunciata a Washington in una conferenza stampa il 15 novembre scorso.
L’oggetto spaziale è il residuo della supernova SN 1979C, una stella nella galassia M100, che dista approssimativamente 50 milioni di anni luce dal nostro pianeta.
Il responsabile del progetto, Daniel Patnaude dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge Massachusets) ha affermato: “se la nostra interpretazione è giusta, questo è il più vicino esempio dell’osservazione della nascita di un buco nero”.
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