da Avvenire – Inserto “è Vita”, 04/02/2010
California delusa: le embrionali non piacciono più
di Viviana Daloiso
L’Istituto per la medicina rigenerativa della California nacque cinque anni or sono, animato dalla convinzione che le restrizioni dell’amministrazione Bush sulla ricerca con gli embrioni nella sanità pubblica rappresentassero un anacronistico e insopportabile freno al progresso della scienza. E così nei laboratori di Los Angeles si cominciò a lavorare sugli embrioni, e a distruggerli per estrarne cellule staminali, con la certezza che quegli esperimenti prima o poi potessero portare alla panacea di tutti i mali, a partire dal Parkinson e dall’Alzheimer. Si promettevano cure, guarigioni, si lottava in nome della salute dei pazienti, e intanto si muovevano milioni e milioni di dollari – pubblici – di investimento. Risultati? Zero.
Come in ogni altro laboratorio del pianeta, gli esperimenti con le staminali embrionali non portavano a nulla. Qualche settimana fa, la svolta: nel silenzio più o meno complice dei media, l’Istituto ha deciso di dirottare la maggior parte dei fondi destinati alla ricerca sullo studio delle staminali adulte, che hanno già offerto alla scienza e alla medicina dozzine di risposte concrete negli ultimi anni.
Una significativa retromarcia, a cominciare dall’aspetto economico della vicenda: il governo della California – che oggi è sull’orlo della bancarotta, con tagli alla spesa sociale – nel 2004 finanziò infatti la nascita dell’Istituto con 3 miliardi di dollari. E non stupisce che il 12 gennaio, in un aspro editoriale pubblicato sul quotidiano economico di Los Angeles Investor’s Business Daily magazine si sottolineasse il clamoroso fallimento del progetto e lo spreco di una così consistente somma di denaro pubblico: «Non ci sono state cure – recita l’articolo in questione -, né terapie, né alcun tipo di progresso. La ricerca sulle staminali embrionali ha fallito». Ma c’è di più, se nell’editoriale l’Istituto viene anche accusato di aver falsato i dati reali sulle possibilità di progresso nel campo dello studio sulle staminali embrionali con l’unico scopo di estorcere fondi per la ricerca: «Nel corso degli anni – continua l’articolo – quando c’era bisogno di denaro per la ricerca, veniva utilizzata la scusa delle staminali embrionali. Scusa che poi scompariva quando si parlava dei progressi concreti compiuti dall’Istituto, visto che nessuna cellula di questo tipo è mai uscita dai laboratori».
Il cambio di rotta è poi una conferma della svolta scientifica interpretata – va detto, con più tempismo – da quasi tutti i laboratori americani. Che negli ultimi mesi, nonostante la discussa decisione di Obama di finanziare la ricerca sugli embrioni (una scelta più politica, che scientifica), hanno concentrato le loro attività nel campo della staminali pluripotenti indotte.
cortesia Avvenire
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