Ne parla un articolo su La Voce, che pone l’accento su quelli che probabilmente sono errori fondamentali e basilari, nell’impostare un dialogo che per troppi viene ancora visto come impossibile o irrisolvibile.
Forse la soluzione possibile è recuperare e seguire il metodo di Galileo, che da una parte “indaga sulle leggi che regolano la realtà visibile e la realtà virtuale, cioè studia i fenomeni che osserviamo e quelli non direttamente osservabili, e si fonda sull’osservazione, sulla sperimentazione, sulla riproducibilità e sulla verifica dei risultati”; mentre dall’altra “ha verso la natura un atteggiamento di grande umiltà, sa di non sapere”; e “non è quindi uno scientista perché non pretende che la scienza sia arrivata o arrivi a capire tutto”, ma nel libro della natura, utilizzando la scienza, impara a leggere la presenza e la volontà di Dio.
Link La Voce
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