da L’Osservatore Romano, 19 marzo 2011
Il Cortile dei gentili arriva in Francia
di SILVIA GUIDI
“Quello che stupisce non è tanto la nostra difficoltà a parlare di Dio, quanto la nostra difficoltà a tacere di Lui” chiosa acutamente il filosofo e accademico di Francia Jean-Luc Marion, a margine del suo tentativo di estendere la fenomenologia a terreni finora inesplorati. È proprio l’invito a non censurare questo insopprimibile desiderio di parlare delle cose ultime rivolto a tutti, ma soprattutto a “chi non ha mezzi invisibili di sostentamento” (John Buchan) l’obiettivo del Cortile dei gentili, la struttura permanente (e itinerante) di dialogo inserita nel Pontificio Consiglio della Cultura.
La carovana ideale del Cortile – un progetto fortemente voluto dal presidente del dicastero, il cardinale Gianfranco Ravasi, e diretto da padre Jean-Marie Laurent Mazas – farà tappa il 24 e il 25 marzo a Parigi (prima di continuare il suo viaggio per Tirana, Stoccolma, Praga, Barcellona) per offrire a credenti e non credenti un’occasione di confronto e di arricchimento reciproco, cercando di evitare le secche di una “superficialità che stinge la fede in una vaga spiritualità e riduce l’ateismo a una negazione banale e sarcastica”, come ama ripetere Ravasi parlando delle potenzialità del progetto. L’importante, ha precisato il cardinale durante la presentazione della versione francese dell’iniziativa, che si è svolta venerdì 18 marzo nella Sala Stampa della Santa Sede, è “non scambiare queste occasioni di dialogo per semplici congressi; non si tratta di cercare un minimo comune denominatore vago; sono occasioni in cui le opinioni dei relatori possono emergere anche con una forte carica testimoniale. La parola in questi casi non è solo “informativa” ma acquista anche una valenza “performativa”; ognuno mette in gioco la sua passione, le sue convinzioni, la sua visione del mondo”.
Dopo l’incontro bolognese del 12 febbraio scorso, in cui il cardinale Ravasi e il rettore dell’università Ivano Dionigi hanno presentato la fisionomia della struttura e dato inizio al dibattito con alcuni intellettuali italiani, il Parvis des Gentils sarà lanciato ufficialmente in Francia con una due giorni di eventi su “Illuminismo, religione, ragione comune” organizzati in collaborazione con l’Institut Catholique. “I luoghi sono stati scelti per la loro valenza simbolica – spiega padre Mazas – per lo stesso motivo è stato scelto il logo dell’iniziativa disegnato da Serge Bloch: un unico tratto di penna che prende colori e forme diverse a delineare volti distinti e contrapposti”. I lavori saranno aperti nel pomeriggio di giovedì 24 marzo nella sede dell’Unesco da un videomessaggio di Irina Bokova, direttore generale dell’organizzazione (“a dieci anni dall’11 settembre 2001, gli enti internazionali stanno riscoprendo l’importanza del dialogo interreligioso” chiosa padre Mazas), mentre a copresiedere ci sarà il cardinale Ravasi. Tra i politici invitati, Giuliano Amato, ex presidente del Consiglio italiano, Aziza Bennani, ambasciatrice del Marocco all’Unesco e Frédéric Mitterand, ministro della Cultura francese. Pavel Fischer, ex ambasciatore della Repubblica Ceca in Francia, si soffermerà sull’importanza della ricerca di senso in un mondo al contempo secolarizzato e religioso, tema che verrà ulteriormente approfondito nel contributo dello scrittore e drammaturgo per l’occasione, Fabrice Hadjadj, con una piéce teatrale su Giobbe che sarà parzialmente rappresentata durante la due-giorni parigina. Jean Vanier, fondatore dell’Arche, offrirà una testimonianza sulla forza trasformatrice di uno sguardo che non teme di posarsi sulle ferite dell’umano.
Durante la giornata di venerdì 25 marzo i lavori saranno ospitati nei luoghi più emblematici della cultura francese, a partire dal colloquio del mattino alla Sorbona, copresieduto dal cardinale Ravasi e dal rettore dell’Accademia di Parigi, Patrick Gérard. Condotta da Jean-Luc Marion, la seduta approfondirà il tema “Lumi, religioni, ragioni comuni” grazie alle relazioni di Julia Kristeva, semiologa e psicoanalista, del filosofo Bernard Bourgeois, e del genetista e saggista Axel Kahn. Concluderà Pierre Cahne, rettore dell’Institut Catholique di Parigi. La terza tappa del percorso fondativo del Cortile si terrà nel pomeriggio all’Institut de France; di economia, etica e finanza parleranno Bertrand Collomb e Rémi Brague, membro dell’Accademia delle Scienze morali e politiche; sul tema “Diritto e molteplicità dei riferimenti culturali” interverrà François Terre, membro dell’Accademia delle Scienze morali e politiche. È stato invitato anche Giulio Tremonti, ministro dell’Economia e delle Finanze italiano. A confrontarsi su “Arte, culto e cultura” saranno due accademici di Francia, Jean Clair e monsignor Claude Dagens, vescovo di Angoulême.
Al termine della due giorni di incontri, il progetto sarà presentato presso il Collège des Bernardins. L’evento finale sarà dedicato ai giovani, attesi a Notre-Dame per una serata di musica, spettacolo e testimonianze sulla piazza antistante la basilica. L’incontro proseguirà con una veglia di preghiera guidata dalla Comunità di Taizé.
© L’Osservatore Romano
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