È quanto si propone il Polo Interdisciplinare di Ricerca in Scienze Affettive dell’Università di Ginevra, con sede a Losanna, utilizzando strumenti tecnologici come la risonanza magnetica, e applicando allo stesso tempo metodologie di discipline in alcuni casi anche distanti tra loro, come ad esempio le scienze cognitive, l’economia, e la medicina.
Come spiega Carole Varone, l’interdisciplinarietà è evidente sia dalla mancanza di vincolo, nelle ricerche, con “una materia specifica”, sia dalla formazione e dal background dei collaboratori; così, mentre “il direttore è uno psicologo”, tra i ricercatori vi sono “neuroscienziati, medici, economisti, etologi, filosofi, informatici ed esperti di storia delle religioni”; con l’ulteriore obiettivo “di formare una nuova generazione di ricercatori specializzati in scienze affettive”.
Tra le ricerche, in un’analisi del rapporto tra soma e psiche, gli studi per comprendere come il corpo reagisce alle emozioni; le ragioni e gli effetti di determinate emozioni in campo economico; il rapporto, negli ascoltatori o nei musicisti, tra musica e cervello; le immagini: quali emozioni suscitano e come le emozioni e la psicologia portano a interpretarle.
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