L’antropologo (Università di Bologna) ne parla in un articolo su Avvenire del 6 aprile scorso.
“Ricostruire la storia dell’universo e della vita sulla terra – spiega Facchini – rappresenta una delle più affascinanti imprese per la mente dell’uomo. Non è solo per appagare la curiosità di sapere, ma per gli interrogativi che sorgono sul senso della esistenza”.
A distanza di secoli da quando per questi interrgoativi si tentavano spiegazioni mitologiche, “Oggi la scienza può dire qualcosa in base allo studio della natura”, con alcune certezze: una “evoluzione dell’universo a partire da inizi molto semplici, il Big Bang, 13,7 miliardi di anni fa”, e una lenta “evoluzione della vita sulla terra a partire da circa 3,5 miliardi di anni fa con i batteri”, caratterizzata da una progressiva “complessificazione della materia dapprima a livello fisico e chimico poi a livello di viventi”, e che già nelle sytrutture del Dna sembra incontrovertibilmente rispondere a logiche di efficienza, funzionalità, causalità, armonia.
Link Avvenire
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