Il 13 aprile i Laboratori del Gran Sasso (LNGS) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) hanno ufficialmente presentato i risultati dell’esperimento Borexino, il cui compito, grazie a una nuova tecnologia di recente concezione e di maggiore efficienza e sensibilità nelle rilevazioni, è appunto individuare e analizzare le particelle a bassissima energia, i neutrini, emessi dalla nostra stella.
Dall’esperimento sta emergendo come il modello ipotizzato per il funzionamento del Sole (le cui caratteristiche fisiche sembrano ottimali), e la produzione di energia sia coerente con i dati finora analizzati. I neutrini sono quasi immediatamente rilevabili dopo la loro emissione, viaggiando a velocità maggiori alla luce, proprio per le loro caratteristiche neutre che non li portano e interagire con la materia, ma sono anche le particelle più difficili da individuare e studiare.
Pubblichiamo immagini di Borexino (cortesia INFN/LNGS) che detiene anche alcuni record per le proprie caratteristiche progettuali e strutturali, tra cui l’essere il rivelatore più puro al mondo dal punto di vista del suo livello radioattivo; per maggiori informazioni tecniche e sull’esperimento, abbiamo pubblicato anche un comunicato stampa dei Laboratori INFN/LNGS.
Link SRM, comunicato stampa INFN/LNGS
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