Questo uno dei punti fondamentali dell’intervento del prof. Rubbia durante l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2010-2011 dell’Università LUMSA di Roma. Invitato dal Rettore dell’ateneo, il prof. Giuseppe Dalla Torre, Rubbia ha toccato alcune delle questioni maggiormente attuali della scienza, e della sua dimensione antropologica, in un necessario confronto con la cultura e la società: proprio “il capitale umano della parte più educata della società – ha affermato – è un fattore decisivo per la creazione di norme di condotta sociale, grazie a valori e attitudini propagate dai migliori alla società tutta intera, fortemente catalizzate attraverso la comunicazione e l’informazione”.
Oggi però le tecnologie sembrano a volte voler dare risposte ad ogni domanda, anche di senso, sull’esistenza umana, fino al superamento dei suoi limiti e alle scelte sul futuro e sui fini che devono orientarlo. In un’era così tecnologizzata, qual’è quindi il modo per prevenire i rischi di di una potenziale disumanizzazione e perdita di senso ? “ricostruire la fiducia nella scienza” spiega il prof. Rubbia, e “ristabilire un’apertura e un dialogo sugli argomenti più urgenti che la scienza e la società hanno oggi davanti”.
Un correttivo sociale e culturale attivabile soprattutto negli ambiti accademici come ha affermato il Rettore della LUMSA, spiegando la necessità di “orientare i saperi scientifici, che non possono essere ignorati da una università che vuol essere luogo di convergenza dei vari rami delle conoscenze umane”, in un continuo “confronto con le conquiste della scienza e della tecnologia è quotidianamente presente”.
L’evento è stato introdotto dal giornalista Giovanni Caprara, responsabile della redazione scientifica del Corriere delle Sera, e presidente dell’UGIS, Unione Giornalisti Scientifici Italiani.
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