Di John Cowper Powys
Figlio di un pastore vicario anglicano ma dichiaratamente ateo, in questo libro recentemente pubblicato da Adelphi nella traduzione italiana curata da Franco Salvatorelli Powys descrive il proprio percorso esistenziale e di riflessione filosofica e spirituale, che, da scettico convinto, pur senza abbandonare le proprie convinzioni, paradossalmente lo portò a ritenere logica e anzi auspicabile l’accettazione della idea di Dio, della sua inevitabile e necessaria esistenza.
Dalla scheda:
«La prima fase potremmo chiamarla fede emotiva. La seconda potremmo chiamarla fede metafisica. La terza, disillusione assoluta. La quarta, comprensione estetica». Difficile immaginare che queste parole siano state pronunciate nel 1924 sul piccolo palco di un albergo newyorkese, dove ad assistere Powys nella sua orazione c’era una celebre attrice di vaudeville. Ma con Powys l’immaginazione corrente è sempre destinata a rimanere in difetto.
Link libro, Adelphi
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