Pubblichiamo un articolo e stralci della conferenza del prof. Baima Bollone per il Diploma di Specializzazione in Studi Sindonici dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, il 2 maggio 2011
Come il prof. Baima Bollone ha spiegato nella sua conferenza La Sacra Sindone dal punto di vista della medicina legale, tenuta per il Diploma di Specializzazione in Studi Sindonici il 2 maggio scorso, “la Sindone, in quanto immagine del cadavere di un uomo deceduto di morte violenta, entra nella competenza della medicina legale”, anche per “le indagini di laboratorio sulle tracce che vi sono, in particolare di sangue”.
Come il prof. Baima Bollone ha spiegato nella sua conferenza per il Diploma di Specializzazione in Studi Sindonici, il 2 maggio scorso, “la Sindone, in quanto immagine del cadavere di un uomo deceduto di morte violenta, entra nella competenza della medicina legale”, anche per “le indagini di laboratorio sulle tracce che vi sono, in particolare di sangue”.
Lo stesso Baima Bollone, durante le analisi realizzate nel 1978, ha “chiesto ed ottenuto di prelevare alcuni fili”, tramite i quali ha “potuto dimostrare l’esistenza di sangue e che si tratta di sangue umano”.
Si tratta di conclusioni poi condivise e confermate “da tutti ricercatori che si sono successivamente occupati della questione”.
Il sindonologo ha poi spiegato anche l’importanza, per la “ricerca di tracce sulla Sindone”, delle informazioni ricavabili “dai pollini che vi si trovano e che dimostrano scientificamente il percorso che il Lenzuolo ha compiuto dalla Giudea attraverso l’Anatolia, Costantinopoli ed infine l’Europa”.
Uno dei contributi “più importanti alla conoscenza ed alla prova della autenticità della Sindone” la medicina legale l’ha però offerto con lo “studio clinico ed anatomico”; rivelando “i particolari anatomo-clinici della Passione, agonia e morte in croce di Gesù sulla esclusiva base dei dati scritturali neotestamentari, prescindendo – quindi – assolutamente dalle immagini sindoniche”.
Obiettivo di tali analisi, spiega lo studioso, “era quello di verificare successivamente se la Sindone si adattava ai risultati della ricerca”. Ne è derivata la necessità di seguire idealmente, scientificamente e storicamente, Gesù Cristo “dall’Ultima Cena al Golgota, attraverso l’agonia psicologica del Getsémani, i traumi della cattura, la deprivazione di cibo, acqua e sonno, attraverso i cinque processi davanti al Sinedrio, al sommo sacerdote Caifa, ad Anna precedente sommo sacerdote e suocero di Caifa, a Ponzio Pilato ed Erode Antipa”. Un percorso di grandissima sofferenza, che è poi continuato con la “flagellazione, incoronazione di spine, violenze verbali e fisiche, la Via Crucis, la crocefissione e la rapida morte sul legno”.
Lo studio ha permesso di comprendere “che la morte di Gesù, secondo anche quanto si sa sull’agonia dei crocifissi, è davvero conseguita ad una pluralità di fattori: alla fatica, al dolore, allo shock e alla disidratazione – ha spiegato Baima Bollone – si sovrappongono l’asfissia meccanica da crocifissione e, alla fine, un’ischemia cardiaca terminale, del tutto attendibile in un soggetto lungamente provato, disidratato e, quindi, in una situazione di inspissatio sanguinis, di sangue iperdenso, iperviscoso e povero o privo di ossigeno”.
Sapendo ciò, possiamo quindi sicuramente affermare che la Sindone è la “materializzazione iconografica di tutti gli elementi di questa catena fisiopatologica” e “l’immagine visiva di quanto descritto, pur senza alcuna intenzione narrativa, da Matteo, Marco, Luca e Giovanni”.
Tra i libri del prof. Baima Bollone (oltre al volume basato su proprio tali studi, Gli ultimi giorni di Gesù, Mondadori, 2000), vogliamo citare Il mistero della Sindone. Rivelazioni e scoperte nel terzo millennio (Priuli & Verlucca, 2006) e il più recente tra quelli pubblicati finora: Sindone. Storia e scienza (Priuli & Verlucca, 2010).
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