L’astrofisico britannico, Astronomo Reale e Master del Trinity College, Cambridge, risponde sul New Statesman alle critiche di Richard Dawkins, che lo aveva definito un “collaborazionista compiacente” per avere accettato il premio Templeton, che come noto viene attribuito a coloro che si distinguono per gli sforzi intellettuali e culturali nel sostenere un corretto ed equilibrato dialogo tra scienza, cultura e religione.
Rees, che ha dichiarato di essere stato sorpreso per il prestigioso riconoscimento, ritiene di essere un outsider tra i premiati, non essendo, oltre che uno scienziato, un filosofo o un teologo; al contrario, pensa di esser stato scelto perché, pur essendo solamente uno scienziato, ha sempre affrontato, nel suo lavoro di ricercatore, domande fondamentali, quali quelle su cui tipicamente si trova a dover riflettere un cosmologo.
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