Uno dei temi principali del viaggio pastorale di Papa Benedetto XVI in Croazia, stato quello della coscienza. Un tema centrale, come lo stesso Santo Padre ha spiegato nel suo discorso al Teatro Nazionale Croato, a Zagabria, il 4 giugno scorso; centrale, trasversale e “fondamentale per una società libera e giusta, sia a livello nazionale che sovranazionale”.
Papa Benedetto XVI ha citato anche il grande studioso gesuita Padre Ruđer Josip Bošković, e la “sua teoria della continuità, valida sia nelle scienze naturali sia nella geometria”, che “si accorda in modo eccellente con alcune delle grandi scoperte della fisica contemporanea”.
Una continuità che è necessario non perdere, o ritrovare, anche nella dimensione della coscienza umana, che non può ridursi alla sola dimensione razionale, né si frammenta quando da questa passa a quella spirituale. Così come dobbiamo ricordare che “le grandi conquiste dell’età moderna, cioè il riconoscimento e la garanzia della libertà di coscienza, dei diritti umani, della libertà della scienza e, quindi, di una società libera, sono da confermare e da sviluppare mantenendo però aperte la razionalità e la libertà al loro fondamento trascendente, per evitare che tali conquiste si auto-cancellino, come purtroppo dobbiamo constatare in non pochi casi”.
Purtroppo, oggi constatiamo come progressivamente “la coscienza, secondo il prevalente pensiero moderno, viene ridotta all’ambito del soggettivo, in cui si relegano la religione e la morale”; dobbiamo invece lavorare per far si che la coscienza venga “riscoperta quale luogo dell’ascolto della verità e del bene, luogo della responsabilità davanti a Dio e ai fratelli in umanità – che è la forza contro ogni dittatura”; solo così potremo avere “speranza per il futuro”.
Link discorso, Sito Vaticano – Radio Vaticana – Avvenire
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