Anche i ricercatori che negli Stati Uniti si professano atei, dichiarano in buona parte, almeno il 20 per cento, di possedere una qualche forma di spiritualità. È una delle conclusioni a cui è arrivato un nuovo studio guidato dalla sociologa Elaine Howard Ecklund, professore assistente presso la Rice University, insieme a Elizabeth Long, professore e capo del Dipartimento di Sociologia dell’università.
Come ha spiegato la stessa Ecklund in una recente intervista, “i risultati dimostrano anche che gli scienziati considerano religione e spiritualità come categorie e concetti qualitativamente differenti”. Ecco quindi che, nella comunità scientifica, questi “scienziati, atei e spirituali” al tempo stesso, “cercano un autentico senso di verità attraverso una spiritualità” determinata, in modo sorprendentemente coerente dal proprio lavoro di ricerca. Lo studio verrà pubblicato nel numero di giugno di Sociology of Religion.
Link Rice University
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