È stata una conferenza del prof. Antonino Zichichi, il 19 giugno scorso, l’evento che dopo la Celebrazione liturgica officiata dal Cardinale Salvatore De Giorgi, nella festività della S.S. Trinità ha inaugurato il programma di celebrazioni per festeggiare l’anniversario dei 450 anni dalla Consacrazione della Basilica.
Un incontro centrato sul rapporto tra scienza e fede, presentato e moderato da Mons. Renzo Giuliano, Rettore della basilica, e che ha visto anche la presentazione ufficiale del libro Giovanni Paolo II – nella Storia e nella Scienza, che racchiude i contenuti dei colloqui e delle riflessioni tra il Pontefice Giovanni Paolo II e lo scienziato Zichichi.
Come spiega nel volume lo stesso Zichichi, presidente della World Federation of Scientists, “Giovanni Paolo II ha dato alla Scienza la forza per difendersi dall’assalto della cultura dominante, distinguendo nettamente tra Scienza (che è studio della Logica del Creato) e Tecnica (che è uso della Scienza nel bene e nel male)”, in un periodo storico in cui “la cultura dominante accusava la scienza di essere responsabile della corsa agli armamenti, del pericolo di olocausto nucleare [..] e del pericolo di olocausto ambientale (dopo il crollo dell’URSS), come se le bombe e l’industrializzazione selvaggia fossero conseguenza del progresso scientifico e non il risultato della violenza politica ed economica che imperversa nel mondo”.
Così, forse paradossalmente per quanti a torto ritenevano o ancora oggi credono che la Chiesa sia in contrasto con la ricerca scientifica e con il mondo degli scienziati, “mentre la cultura dominante accusava la scienza, Giovanni Paolo II ebbe il coraggio di difenderla dicendo: «L’Uomo può perire per effetto della tecnica che egli stesso sviluppa, non della verità che egli scopre mediante la ricerca scientifica».
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