È l’interrogativo che ha guidato uno studio di un gruppo di ricercatori del Duke University Medical Center, negli Stati Uniti, recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Plos One.
La risposta sembrerebbe affermativa, dal momento che in individui che avevano dichiarato di possedere un forte sentimento religioso, tramite la Risonanza Magnetica per Immagini (MRI), sono state effettivamente riscontrate significative modifiche dell’area dell’ippocampo, risultato indebolito rispetto a quelli individui dichiaratisi poco o per nulla religiosi.
In realtà, come spiega poi l’articolo, illustrando più approfonditamente la ricerca, tali risultati non si traducono in una conseguente equazione ippocampo debole = religiosità, sia perché intervengono altri fattori epigenetici, quali ad esempio l’ambiente sociale e il livello culturale, sia perché le maggiori differenze sono state riscontrate in coloro che hanno dichiarato anche di avere avuto forti esperienze religiose, probabilmente connesse, se non a volte determinanti, a situazioni di stress psicologico.
Link Plos One
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