Una presenza virtuale, quella di Papa Benedetto XVI, tramite un collegamento con la Stazione Spaziale Internazionale ISS, il 21 maggio scorso. Virtuale e tangibile allo stesso tempo, creando un “evento unico e irripetibile”, come ha ricordato in questi giorni in un articolo sull’Osservatore Romano il prof. Piero Benvenuti, docente presso l’Università di Padova, staff member dell’ESA – European Spacial Agency, e membro del consiglio di amministrazione dell’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana.
“Riflettendo con attenzione sulle parole che Benedetto XVI ha rivolto agli astronauti” – scrive Benvenuti, la domanda implicita, diretta a uomini che possono osservare la Terra dall’alto e confrontarsi con la realtà e il mistero del cosmo, è: “dov’è Dio?”. Un interrogativo che “non poteva avere una risposta diretta e immediata, ma rileggendo ora con attenzione le domande e la loro sequenza ci si accorge come il Papa, con grande sapienza maieutica, abbia fatto in modo che gli astronauti fossero posti di fronte a quell’interrogativo nascosto”.
Link SRM (cortesia L’Osservatore Romano)
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