Lo scienziato britannico, Premio Templeton 2006, ne ha parlato in un’intervista per l’Unità, nei giorni in cui era a Roma per ritirare il premio letterario Merck Serono per il suo libro Le immagini della scienza.
Barrow, che è stato direttore del Millennium Mathematics Project, sviluppato proprio per l’insegnamento e la divulgazione della matematica, spiega come per lui questa disciplina sia una sorta di “catalogo di tutti gli schemi possibili”; schemi che “si trovano ovunque. Lo sport, l’arte, l’economia sono costruite intorno a schemi che possono essere geometrici, temporali o di ragionamento”.
Ecco quindi che la matematica permette proprio di “descrivere questi schemi” e un “approccio così sistematico ci può mostrare realtà del mondo che altrimenti non avremmo potuto vedere”, soprattutto nella realtà attuale, in cui “le nuove tecnologie offrono enormi opportunità”.
Quanto al rischio che le scienze naturali possano prendere in un certo senso il sopravvento, anche per ragioni pratiche e occupazionali, a scapito dei saperi umanistici, il cosmologo ha affermato che in realtà questa è una problematica più tipica dell’asia e di paesi emergenti, perché in realtà in occidente e in europa i giovani continuano a prediligere studi umanistici, anche a prescindere dalle possibili prospettive di lavoro future.
Link fonte: L’Unità
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