Cosa hanno in comune lo Shuttle, e la ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, con i Laboratori del Gran Sasso ?
Lo studio dello spazio e delle leggi fisiche che formano e regolano l’universo passa indifferentemente attraverso esperimenti in orbita, esperimenti sotterranei, missioni spaziali. Così, pur cambiando tendenzialmente strumenti, mezzi e ambienti operativi che siano in una montagna, sotto centinaia di metri di roccia, o a velocità ipersoniche in orbita geostazionaria, non vi è però differenza nell’approccio scientifico, nelle metodologie, negli obiettivi fondamentali delle ricerche. Quando le ricerche non sono poi complementari e finalizzate a progetti comuni.
Così, il 20 settembre prossimo, nell’ambito del loro viaggio in Europa, gli astronauti delle missioni Shuttle STS 134 e MagISStra visiteranno quello che è il più grande laboratorio sotterraneo al mondo di fisica nucleare, e si incontreranno con gli scienziati che vi lavorano.
Oltre questi eventi privati, nel pomeriggio verrà organizzato un incontro pubblico con gli astronauti italiani Roberto Vittori, Paolo Nespoli e e Gregory Johnson, insieme con il Professor Roberto Battiston, responsabile del progetto internazionale AMS 2 – Alpha Magnetic Spectrometer (link SRM), che ha come principali sostenitori l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Agenzia Spaziale Italiana, e che proprio dallo Shuttle Endeavour STS-134 è stato portato in orbita durante l’ultima missione ufficiale della navetta spaziale, nel mese di maggio.
Battiston parlerà delle caratteristiche e delle applicazioni del rivelatore caricato a bordo della navetta, e delle risultanze e finalità dell’esperimento, che ha l’obiettivo di cercare antimateria e materia oscura e, come hanno spiegato i promotori, “di rispondere a domande quali: di cosa è fatta la massa non visibile dell’Universo? Cosa ne è stato dell’antimateria primordiale ?”.
Vittori e Johnson restituiranno invece ufficialmente a Massimo Cialente, sindaco de L’Aquila, la pietra della Casa dello Studente che da loro e dagli altri colleghi di missione era stata portata simbolicamente nello spazio, ricordando il tragico del terremoto del 2009, nel quale l’edificio era stato completamente distrutto e alcuni giovani studenti e ricercatori avevano perso la vita o erano rimasti gravemente feriti, insieme a molte altre persone del capoluogo abruzzese e di altre città della regione.
Per informazioni:
Dott.ssa Roberta Antolini, Responsabile Relazioni Esterne; tel. 0862-437216; fax. 0862-437559; antolini@lngs.infn.it
I giornalisti possono accreditarsi scrivendo a galeota@lngs.infn.it, entro il 15 settembre 2011, alle ore 15.00.
Link Laboratori Nazionali del Gran Sasso, INFN/LNGS
Fonte: Laboratori Nazionali del Gran Sasso, INFN/LNGS
Immagine: cortesia Laboratori Nazionali del Gran Sasso, INFN/LNGS
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