Il fisico e teologo britannico, Premio Templeton nel 2002, ne ha parlato al Meeting di Rimini, e in una recente intervista per Il Sussidiario. Divenuto sacerdote anglicano nel 1982, da allora Polkinghorne si è costantemente battuto per dimostrare la permeabilità tra due sistemi di conoscenza da troppi visti ancora a torto come antitetici: fede e scienza.
Ma non vi è alcun “conflitto tra scienza e religione nel comprendere il mondo. Fede e scienza sono originariamente amiche, perché sono partner nella ricerca della verità. È vero che ricercano differenti livelli di verità, ma alla fine la verità è una, quindi la scienza è amica della religione”.
Entrambe arrivano a comprendere e vedere solo una parte della realtà. Così, abbiamo “bisogno di scienza e religione insieme”. Esse, ha spiegato, sono come “due occhi: posso vedere con l’occhio della scienza e posso vedere con l’occhio della religione. E guardando con due occhi insieme posso vedere più lontano e più in profondità di quanto possa fare l’uno o l’altro di essi da solo”.
Link Meeting di Rimini – Il Sussidiario
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