Nell’Omelia per la solennità di Pasqua, l’Arcivescovo di Milano ha parlato di una possibile integrazione tra fede e scienza, che non sono invece destinate a contraddirsi vicendevolmente.
“Noi possiamo”, ha spiegato, “come credenti, accettare tutti i risultati comprovati delle scienze naturali – sottolineo tutti i risultati, non tutte le loro interpretazioni e non ogni loro uso – integrandoli con l’esistenza di un Dio Creatore e Redentore dell’universo”. Il Cardinale ha anche sottolineato che “non sono pochi gli scienziati credenti a testimoniarlo”, e che “Qualcuno di loro” ha anche “coniato l’espressione naturalismo teista”, per descrivere una globale ragionevolezza della fede, scientificamente valida, oltre che motivata dalla stessa ricerca scientifica.
Link ANSA
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