Durante la 25a Conferenza Internazionale sulla Fisica del Neutrino a Kyoto, in Giappone, Il CERN – European Organization for Nuclear Research, e l’INFN/LNGS, Laboratori Nazionali di Fisica Nucleare del Gran Sasso, hanno ufficialmente annunciato di aver verificato una nuova oscillazione di un neutrino da mu a tau.
È la seconda volta che in un fascio di neutrini allo stato mu, lanciato dal CERN a Ginevra, in Svizzera, durante il loro transito tra i rivelatori del Progetto Opera, situato presso i Laboratori del Gran Sasso e appositamente realizzato per analizzare tali mutazioni, uno dei neutrini assume invece uno stato tau.
I due istituti scientifici hanno anche confermato di aver realizzato nuove misurazioni per una contro-verifica delle precedenti, che sembravano attestare una velocità dei neutrini superiore anche a quelle della luce. Una ipotesi che aveva suscitato molto scalpore, per la eventuale eccezionalità di tale scoperta che avrebbe messo in discussione anche la teoria della relatività di Eisntein, e che aveva creato un piccolo caso mediatico.
Tramite i progetti Borexino, Icarus, LVD e Opera, sono stati così rilevati nuovamente i tempi di percorrenza, tecnicamente di volo, dei neutrini, tempi verificati come corrispondenti alla velocità della luce, anche se non inferiori.
Le precedenti misurazioni, come spiegato in comunicati stampa di CERN e INFN/LNGS, erano state “affette da un malfunzionamento del sistema di timing della fibra ottica dell’esperimento Opera”.
Il prof. Sergio Bertolucci, Direttore di Ricerca del CERN, ha dichiarato che “anche se questo risultato non è così eccitante come qualcuno avrebbe desiderato, si tratta di quello che, in fondo, ci si aspettava”. Il caso che si era creato sulle precedenti misurazioni è stato però per Bertolucci ugualmente positivo: “la vicenda ha catturato l’immaginazione pubblica e le ha dato l’opportunità di vedere il metodo scientifico in azione: un risultato inaspettato è stato reso noto per essere esaminato e risolto grazie alla collaborazione di esperimenti che sono, normalmente, in concorrenza fra loro. Questo è il modo in cui la scienza si muove”.
Su analoghe valutazioni si è pronunciata anche la prof.ssa Lucia Votano, direttore dei Laboratori INFN/LNGS, la quale ha spiegato come sia “motivo di grande soddisfazione che quattro diversi esperimenti del Laboratorio INFN del Gran Sasso abbiano potuto misurare con grande precisione la velocità del neutrino su una distanza di 730 Km trovando tutti risultati tra loro coerenti e compatibili con la teoria della relatività”.
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