La cultura scientifica, intesa non solo come specifica preparazione accademica in percorsi universitari, ma anche come conoscenza delle più importanti leggi scientifiche, dei principi che regolano la scienza, e della sua importanza per lo sviluppo economico, umano e sociale, è uno dei pilastri di una società moderna, oltre che una delle principali spinte del suo motore economico, e una delle fondamentali, necessarie leve di vantaggio competitivo.
Un paese che disconosca l’importanza della scienza, non può infatti seriamente pensare di competere con le economie di altre nazioni, in un mercato globalizzato come quello attuale; soprattutto quando la competizione come oggi, si basa principalmente, inevitabilmente, sulle riduzioni dei costi, grazie ai quali anche paesi emergenti riescono a vincere. Studiare, progettare, innovare diventa quindi necessario, anche solamente per non perdere posizioni di mercato, a causa di una concorrenza sempre più forte e efficiente.
Ma la scienza ha anche impatti inevitabili sulla società, sulla nostra cultura, sul modo in cui viviamo e sul modo in cui vediamo, oltre che ovviamente percepiamo, il mondo e il nostro futuro. Questioni come l’utilizzo delle cellule staminali, le scelte sul nucleare o su energie alternative, le biotecnologie in ambiti medici o nell’agricoltura, non possono essere pienamente comprese se i cittadini non hanno le competenze basilari per farlo, oltre che se i media, come talvolta pure avviene, non comunicano in modi corretti, o semplicemente comprensibili; allo stesso tempo, per i cittadini è così impossibile indirizzare correttamente le scelte politiche e sociali in questi ambiti, e valutare le decisioni di chi hanno eletto a rappresentarli.
L’Italia ha purtroppo sempre avuto finora un drammatico gap di cultura scientifica di base, anche se non destinato a perdurare, fortunatamente. Nonostante le iscrizioni ai corsi superiori e universitari ad indirizzo scientifico siano comunque in diminuzione, assistiamo infatti al proliferare di eventi scientifici, spesso anche trasversali e incrociati con altre forme di cultura e comunicazione, e vediamo come i media comunicano notizie e questioni di scienza più rapidamente, correttamente e semplicemente. Rassicuranti in tal senso anche le analisi sociali, come gli studi dell’Istat e del Censis, oppure un recente studio, pubblicato annualmente da un piccolo e giovane centro di ricerca indipendente, Observa Science in Society, da cui emerge che sta crescendo, a livelli finora mai ottenuti, l’alfabetismo scientifico degli italiani: sottoponendo agli intervistati tre domande standardizzate per comprendere la loro conoscenza dei fondamenti della scienza, solo il 14% sbaglia tutte le domande, mentre il 30% circa risponde correttamente ad almeno una, e oltre il 20% a tutte.
Immagine: Esperimento ALPHA, CERN Ginevra
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