La figura umana e accademica di Edith Stein, la sua filosofia e la sua antropologia sono state al centro del convegno internazionale organizzato dalla Pontificia Università Lateranense il e 7 marzo 2014.
Dopo l’indirizzo di Mons. Enrico dal Covolo, magnifico rettore dell’ateneo, e la relazione introduttiva del vicerettore, Patrick Valdrini, che ha presieduto gli eventi della giornata di studi, si sono svolti gli interventi delle professoresse Angela Ales Bello e Hanna Barbara Gerl-Falkovitz.
Il giorno dopo ha visto una nuova sessione di interventi, presieduti nella prima parte della mattinata da Ulrich Dobhan, direttore dell’Edith Stein-Jahrbuch; tra i relatori Hans Reiner Sepp, Jean-François Lavigne, Jacinta Turolo Garcia.
Gli interventi del pomeriggio e una discussione hanno chiuso i lavori.
Radio Vaticana ha intervistato, ai margini dell’evento, la professoressa Ales Bello, la quale ha spiegato che uno il pensiero “della Stein si inserisce in una filosofia contemporanea chiamata fenomenologia, che vuol dire l’analisi del fenomeno essere umano, cioè dell’essere umano così come si presenta sia nella nostra persona che nell’incontro con gli altri”. Ne deriva quindi una visione di “complessità dell’essere umano, cioè il fatto che non è soltanto un corpo ma ha anche una dimensione psichica e una dimensione spirituale”.
La docente ha anche voluto sottolineare come la Stein, pur non avendo una “preparazione scientifica [..] propriamente da scienziata”, fosse comunque “molto sensibile alla scienza del suo tempo e a tutti gli studi sull’organismo, per esempio, che erano stati fatti alla sua epoca”.
Link Radio Vaticana
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