Come si è formata l’immagine della Sindone ? Un interrogativo a cui molti studiosi hanno cercato di rispondere in questi anni, almeno da quando, all’inizio del ventesimo secolo, si è cominciato ad approcciare e studiare il sacro telo con metodi scientifici. Negli anni le ipotesi sono state molto differenti tra loro, da una semplice pittura a una sorta di fotografia ante litteram, al coinvolgimento di grandi energie, in eventi che vanno molto oltre la normalità come la conosciamo e come quotidianamente la viviamo.
Una conferenza a Roma, mercoledì 9 aprile 2014, vuole esporre e analizzare tali questioni. Promosso da Othonia e Istituto Scienza e Fede, nell’ambito del Diploma di Specializzazione in Studi Sindonici, con il titolo Rassegna delle ipotesi scientifiche sulla formazione dell’immagine corporea della Sindone, l’evento vedrà una relazione del dottor Paolo Di Lazzaro, ricercatore ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile di Frascati.
Insieme al dottor Giuseppe Baldacchini, Di Lazzaro è tra gli autori di uno studio, e di altri studi successivi, che dimostrano la possibilità ad esempio di riprodurre immagini simil sindoniche tramite laser ad elevatissime energie, ottenendo una coloritura superficiale del tessuto. Una ipotesi sperimentale che prima di tutto escluderebbe la possibilità che il sacro telo possa essere stato opera di un falsario medioevale, poi richiederebbe una esplosione di energia ultravioletta: un evento che la scienza difficilmente potrebbe spiegare, e che potrebbe invece confermarsi come dovuto a forze oltre la nostra attuale capacità di comprensione.
Parte della serie di conferenze La Sindone e la scienza, l’incontro si svolgerà dalle 17.30 alle 19.00 nell’aula tesi dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum
, in via degli Aldobrandeschi, 190.
Confronta sull’argomento pure gli articoli SRM: Immagini della Sindone riprodotte con un laser ad altissima frequenza, e Sindone: l’ENEA ne ha dimostrato l’autenticità ?
Link conferenza immagine: cortesia ENEA
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