Giovanni Straffelini è un ingegnere, ricercatore e docente in scienze ingegneristiche dell’Università di Trento. Alle attività accademiche affianca quella di editorialista dell’edizione di Trento del Corriere della Sera, su questioni di energia, ambiente, ecosistemi, e la sua collaborazione alla Cattedra del Confronto, una iniziativa della Diocesi di trentina per favorire il dialogo tra atei e credenti.
Nel suo recente libro, Manifesto per scettici (ma non troppo) in cerca di Dio, pubblicato da Lindau nel mese di gennaio 2014 nella collana I Pellicani, ISBN: 9788867082353, lo studioso affronta il tema della razionalità della fede, e della scienza come strumento che inevitabilmente conduce verso Dio. L’autore segue quanto scriveva il filosofo inglese Francis Bacon già tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo, quando ad esempio in modo semplice spiegava perché la ragione sia fondamento, e non negazione, della fede, scrivendo che se “poca scienza porta la mente degli uomini all’ateismo”, al contrario molta scienza “riconduce la mente degli uomini verso la fede”.
Per Strafellini questa razionalità del credere possiamo sintetizzarla in tre metaforici Big Bang cosmici, oltre che culturali: tre eventi fondamentali che ci hanno mostrato la realtà dell’universo e di noi stessi come individui: la nascita stesso dell’universo; l’arrivo e lo sviluppo delle forme primordiali di vita sul nostro pianeta; l’apparire sulla terra degli esseri umani. Eventi che vanno considerati come “luci che illuminano razionalmente la strada verso Dio”.
In una realtà in cui spiritualità e razionalità non sono separate o in conflitto tra loro, e in cui anzi il continuo interrogarsi e esplorare della ragione non porta a fuggire dalla fede: ci consente di conoscere meglio e più profondamente il mondo che ci circonda, il mistero della sua esistenza e della sua più intima essenza.
Il libro, come intuibile dal titolo, vuole essere un manifesto per scettici, agnostici, dubbiosi, che vogliano cercare di capire se veramente il mondo è solo fisicità materiale, o se non c’è invece qualcos’altro che non conosciamo o non ancora comprendiamo.
Nato a nel 1989 Strafellini si è laureato in Ingegneria dei Materiali all’Universita’ di Trento; nel 1993 ha ottenuto il Dottorato in ingegneria metallurgica all’Universita’ di Padova, e dal 1992 al 1994 è stato ricercatore ospite al Fraunhofer-Institut fuer Betriebsfestigkeit – LBF di Darmstadt, Germania.
Tra i suoi libri precedenti, L’anima e i confini dell’umano, tra scienza fede e bioetica.
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