Come è conservata la Sindone ? Quali tecnologie ingegneristiche consentono di evitare rischi di contaminazioni fisiche, chimiche, biologiche ?
Dalla semplice cassa di metallo in cui era tenuta nella Sainte Chapelle del castello di Chambery, quando nel 1532 si verificò l’incendio che la danneggiò notevolmente, oggi la teca che la protegge è stata realizzata utilizzando la tecnologia aerospaziale: in lega leggera aeronautica, ottenuta lavorando un unico blocco in modo da garantirne la tenuta stagna, è chiusa da un pannello di cristallo multistrato e blindato, e contiene argon, un gas atossico e inerte, ovvero tale da non creare composti con altri elementi chimici.
Di questo e di altre questioni connesse alle metodologie per preservare il Sacro Telo, parlerà in una conferenza a Roma Piero Savarino, mercoledì 30 aprile 2014, nell’ambito del Diploma in Studi Sindonici dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
Parte del modulo didattico di conferenze su La Sindone e la scienza, promosso da Istituto Scienza e Fede e Othonia,l’evento si svolgerà dalle ore 17.30 alle ore 19.00 nell’aula tesi dell’università, con il titolo La conservazione della Sindone. Savarino è professore di Chimica delle fermentazioni e microbiologia industriale al Dipartimento di Chimica Generale e Chimica Organica dell’Università di Torino.
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