Come è morto, e quale è stata la causa principale della morte dell’Uomo della Sindone ? Quanto hanno contribuito la flagellazione, il cammino verso il patibolo, la crocifissione con la sua posizione innaturale e la costrizione della respirazione, la ferita inferta con il colpo di lancia dal legionario romano ?
Questioni fondamentali per la scienza, per chi si approcci allo studio del Sacro Telo, e per la fede, per il credente che lo osservi e lo consideri come reliquia della sofferenza di Cristo. Numerosi gli studi dal punto di vista anatomo-patologico e di medicina forense, ematico, storico, o di confronto con i Vangeli.
Tra i punti chiave, la posizione dei chiodi nella crocifissione, che dopo la tradizionale ipotesi di trafittura delle mani al centro del palmo, sono stati collocati in tempi più recenti sui polsi, l’unico punto anatomicamente compatibile con il permanere dell’Uomo della Sindone sulla Croce: i palmi, come dimostrò Pierre Barbet, chirurgo e direttore dell’Ospedale St. Joseph di Parigi, con esperimenti su cadaveri e arti umani, semplicemente non ne avrebbero rettio il peso.
Una ricerca simile è stata condotta recentemente da alcuni studiosi all’Istituto di Anatomia Normale dell’Università di Padova. Guidato da Matteo Bevilacqua, già direttore del reparto di Fisiopatologia Respiratoria dell’Ospedale di Padova, con la collaborazione di Giulio Fanti, professore associato al Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova, a Raffaele De Caro, Veronica Macchi e Andrea Porzionato, lo studio è stato effettuato attraverso sperimentazioni su arti umani.
Tali esperimenti porterebbero teoricamente i ricercatori a superare le risultanze del Barbet, giungendo a ipotizzare che i chiodi siano stati conficcati sia nei palmi che nei polsi dell’uomo della Sindone, al quale complessivamente ne sarebbero stati apposti sette, ovvero due per ciascun ogni polso, più uno al piede sinistro e due al piede destro.
Secondo questi studiosi, Gesù sarebbe morto per infarto, escludendo altre tradizionali ipotesi come il versamento di sangue nel torace, nella zona della pleura, o di asfissia.
immagine di Paolo Centofanti
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