I telescopi spaziali WISE – Wide-field Infrared Survey Explorer e Spitzer della NASA hanno recentemente individuato un oggetto nelle vicinanze, confrontate con le misure astronomiche, del nostro Sole: una nana bianca con una temperatura molto bassa, tra i 54 e i 9 gradi Fahrenheit – tra i 48 e i 13 gradi celsius – sotto lo zero, simile a quella del nostro Polo Nord, e che la rende la più fredda tra le stelle nane ad oggi conosciute. Questi corpi celesti si originano inizialmente come altre stelle, come una enorme sfera di gas che collassa su sé stessa, però non avendo una massa sufficiente non possono generare la reazione nucleare necessaria per accendersi e brillare come il Sole.
In base alle misure rilevate sulle immagini ricavate dai due telescopi, la stella nana è relativamente vicina, a circa 7,2 anni luce dalla Terra, il quarto per distanza dal nostro pianeta; il sistema solare più vicino, Alpha Centauri, costituito da tre stelle, si trova a 4 anni luce.
Come ha spiegato Kevin Luhman, astronomo al Centro per gli Esopianeti e i Mondi Abitabili dell’Università della Pennsylvania, non solo “è molto eccitante scoprire un nuovo vicino del nostro sistema solare che si trovi ad una distanza così breve”: considerando “la sua temperatura estrema, potrebbe dirci molto sulle atmosfere dei pianeti, che spesso hanno temperature analogamente fredde”. Altra sua particolare e importante caratteristica, ha dichiarato Luhman, è la velocità: “questo oggetto – in base alle informazioni fornite da Wise – mostra di muoversi molto velocemente [..]; il che ci dice che si tratta di qualcosa di speciale”.
La scoperta, come ha sottolineato Michael Werner, responsabile scientifico del progetto Spitzer al Jet Propulsion Laboratory – JPL della NASA a Pasadena, California, “è sorprendente che anche dopo decenni di studi del cielo, ancora non abbiamo una consapevolezza globale degli oggetti più vicini al nostro sole”. Oggi ci troviamo però di fronte “ad una esaltante scoperta che dimostra il potere dell’esplorazione dell’universo, realizzata attraverso nuove tecnologie, come gli occhi ad infra-rossi di Wise e Spitzer”.
Link Jet Propulsion Laboratory immagine: cortesia Penn State University NASA JPL Caltech
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