Lo sostiene uno studioso dell’Università di Tel Aviv, Zeev Herzog, docente alla Facoltà di Archeologia. La sua ipotesi in realtà non è recente come potrebbe sembrare leggendo alcuni articoli online: lui stesso ne aveva già parlato almeno nel 1999, e altre notizie erano apparse nel 2002, e successivamente. Bisogna inoltre considerare che si tratta di una ipotesi minoritaria, smentita dalla maggioranza degli studiosi, oltre che basata su una interpretazione totalmente letterale delle Sacre Scritture, che la stessa Chiesa e gli stessi teologi e esegeti non considerano ormai attuale, né logica, né coerente quindi con la realtà della Bibbia: l’Antico Testamento infatti in molte parti amplifica o esagera volutamente determinate vicende, per ragioni evocative, pedagogiche, o di tradizioni storiche tramandate nei secoli.
Sintetizzando, Herzog sostiene ad esempio che non sarebbe mai esistito il grande Regno di Davide e Salomone, e Gerusalemme in quel periodo sarebbe stato poco più di un grande villaggio; che gli ebrei non sarebbero mai andati in massa in Egitto, né da li sarebbero fuggiti, né avrebbero vagato nel deserto, anche perché, storicamente, non esistono documenti egiziani che possano provarlo; che le Mura di Gerico non sarebbero state fatte crollare dai sacerdoti di Israele con squilli di tromba e, anzi, non sarebbero nemmeno esistite nella forma grandiosa descritta nella Bibbia. Peccato che le sue ipotesi, a suo dire dimostrabili storicamente, si scontrino con quanto studiato e rilevato in questi secoli da molti altri archeologi e storici, anche non credenti o su posizioni di ateismo dichiarato.
Il fatto infine che delle sue ipotesi Herzog stesso abbia parlato più volte in oltre un decennio, senza avere grosso sostegno da parte dell’ambiente scientifico e culturale in cui opera, ma ogni volta una certa naturale rilevanza mediatica, più che a favore di una eventuale verità finora negata dall’establishment, sembra confermare che si tratti di speculazioni poco fondate, o comunque attualmente almeno non dimostrate quanto per lui sarebbero le ipotesi opposte, per quanto sicuramente destinate ad attirare l’attenzione per ovvie ragioni.
Per chi volesse leggere di più, segnaliamo: un articolo di La Repubblica, La verità dagli scavi: “I grandi eventi narrati dalle Scritture non sono reali“; un articolo di BBC News del dicembre 1999, Israel digs into the Past, anche se non è però negli obiettivi di questo giornale considerare, in un senso o nell’altro, le possibili implicazioni politiche delle due opposte tesi, di cui l’articolo BBC parla nella seconda parte.
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