Cervello, mente, anima, rapporto tra teologia e scienze neurologiche, tra scienza e fede: questi alcuni dei principali argomenti al centro del convegno promosso sabato 21 giugno 2014 dal Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano, dall’Associazione Medici Cattolici Italiani – AMCI e dalla Società Italiana per la Bioetica e i Comitati Etici – SIBCE.
Svoltosi nell’Aula Magna dell’Ospedale di San Donato, questo evento interdisciplinare ha visto partecipare neurologi, neuroradiologi, psicologi, teologi, filosofi, che si sono confrontati sulla coscienza, sul modo in cui è distinta e allo stesso tempo inscindibilmente connessa con il nostro cervello, e sulle sue interpretazioni scientifiche, filosofiche, teologiche.
Tra gli interventi, Andrea Lavazza, docente di Scienze Cognitive, ha parlato di Cervello sociale: libero arbitrio, responsabilità, imputabilità, mentre il filosofo Massimo Reichlin è intervenuto su L’enigma della coscienza. Il cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo Emerito di Milano, ha parlato invece del rapporto tra teologia e neuroscienze, con un intervento su La coscienza morale: Il nucleo più segreto. Tettamanzi ha spiegato che nell’essere umano c’è una “unità profonda di anima e corpo” e che oggi possiamo “parlare di neuro – teologia” perché “la teologia dovrebbe farsi carico dei dati della ricerca neuro-scientifica che quotidianamente vengono presentati”. Il cardinale, che ha anche sottolineato la necessità di svolgere la professione medica con capacità scientifiche e con senso etico, ha anche spiegato che la coscienza “costituisce il nucleo più segreto” dell’uomo, e “gli consente di realizzare la compagnia con Dio”.
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