Il CERN di Ginevra, Svizzera, ha annunciato nuove misurazioni e analisi dall’esperimento CMS, che confermano ulteriormente la teoria di Peter Higgs e l’esistenza e caratteristiche del bosone da lui ipotizzato. Pubblicate in un articolo scientifico sulla rivista Nature Physics il 23 giugno 2014, le analisi seguono e perfezionano quanto avevano rilevato nel 2013 gli esperimenti ATLAS e lo stesso CMS, mostrando un decadimento dei bosoni di Higgs direttamente in fermioni, che costituiscono le basi della materia.
Una conferma di quanto avevano teorizzato nel 1964 Robert Brout, Francois Englert e lo stesso Higgs, ovvero un modello secondo il quale una particella darebbe massa a tutte le altre. tale modello è stato chiamato dalla comunità dei fisici BEH, dalle iniziali dei suoi teorici. Tiziano Camporesi, portavoce del progetto CMS, ha dichiarato: “Con le nostre analisi in corso stiamo realmente iniziando a capire in profondità il meccanismo teorizzato” da Brout, Englert e Higgs. Finora si sta comportando esattamente come la teoria aveva predetto”.
Dave Charlton, portavoce dell’esperimento ATLAS, ha spiegato che “i risultati dimostrano il potere dei rivelatori nel consentirci di realizzare con precisione la fisica di Higgs”, e che prossimamente potrebbe essere possibile realizzare praticamente tutte le conseguenze delle teorie di Higgs, in vista anche della nuova partenza del LHC – Large Hadron Collider, nel 2015.
Link CERN immagine: cortesia CERN LHC
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