Le università cattoliche hanno la missione di promuovere il dialogo tra scienza e religione, e di “coniugare lavoro scientifico e sapienza della fede”. Lo ha affermato monsignor Claudo Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, durante l’omelia della Messa per la festa del Sacro Cuore. Nel suo discorso ha anche spiegato la necessità di prevenire visioni scientiste della società e della realtà, affermando che “la tentazione di pensare che la ragione sia un assoluto e che con la scienza e con la tecnica si possa rispondere ad ogni bisogno dell’essere umano è certamente ben presente nel nostro tempo, anche nei circuiti universitari”.
Prevenire distorsioni materialistiche e assolutiste della cultura è però proprio natura e compito proprio “delle università cattoliche, come insegna la Costituzione apostolica Ex corde ecclesiae,” con l’obbligo e l’obiettivo di “declinare la rigorosa ricerca della verità e l’uso pieno della ragione con quella visione sapienziale della realtà che deriva dalla fede nel Dio creatore e dalla sequela del Signore Gesù nel cui amore, manifestato sulla Croce, risiede ogni vera sapienza”.
Giuliodori ha anche voluto sottolineare che “non c’è [..] alcuna contraddizione né alcun limite nel coniugare il lavoro scientifico con la sapienza della fede. Anzi, solo dal dialogo costante e fecondo tra ragione e fede scaturisce il vero sapere, come insegnava San Bonaventura nel suo Itinerarium mentis in Deum, citato a questo proposito nella Fides et ratio“.
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