Sono stati pubblicati i risultati di uno studio genetico effettuato sequenziando il genoma completo di tredici individui europei vissuti nella grande pianura ungherese in un periodo di circa cinquemila anni. Guidata da Daniel Bradley, Ron Pinhasi e altri scienziati, la ricerca è stata pubblicata in questi giorni su Nature Communications, DOI: 10.1038/ncomms6257. Gli studiosi hanno esaminato l’intero dna degli individui in questione, per capire il modo in cui è cambiato il loro patrimonio genetico, durante circa cinque millenni, a causa di migrazioni o arrivo di altri individui di altre popolazioni: ne sono risultate profonde variazioni dovute ad incroci con cacciatori o cercatori di altre aree europee, e all’afflusso di popolazioni provenienti dai paesi situati all’est dell’area considerata.
Come spiega l’articolo, la grande pianura ungherese era infatti un importante riferimento e punto di afflusso per molto popolazioni e europee, e luogo di incontro tra le culture occidentali e quelle orientali. Gli stessi studiosi sono consapevoli come il limitato campionamento, effettuato su tredici campioni di ossa, non porti a risultati definitivi; determina però sicuramente le basi fondamentali per uno studio molto più approfondito e capillare, che dovrà essere necessariamente interdisciplinare, e incrociato con studi archeologici e paleo antropologici; inoltre copre un periodo molto significativo: i campioni esaminati provengono dal Neolitico e dalle ere del Rame, del Bronzo e del Ferro, complessivamente appunto circa cinquemila anni di storia umana e di evoluzione del patrimonio genetico.
Fonte e immagine: Nature Communications
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