Il 17 novembre 2014, all’età di novantadue anni, è morto il filosofo americano Patrick Suppes, teorico dell’empirismo probabilistico. Lo ha annunciato la Stanford University, dove era stato docente fin dal 1950. Nato a Tulsa, in Oklahoma, il 17 marzo del 1922, è stata una figura poliedrica del pensiero filosofico e della cultura statunitense e americana. Militare, come molti suoi contemporanei, durante gli anni della guerra, meteorologo, filosofo della scienza, con studi anche in fisica, aveva ottenuto un bachelor degree in meteorologia all’università di Chicago, e nel 1950 un PhD in filosofia alla Columbia University.
Con i suoi studi interdisciplinari, che hanno toccato tra l’altro la fisica quantistica, le neuroscienze, la psicologia sperimentale, cognitiva e dell’apprendimento, ha dato contributi fondamentali allo sviluppo del pensiero filosofico, e in particolare della filosofia della scienza, e alle teorie educative: è stato tra i primi ad intuire le potenzialità dell’apprendimento interattivo tramite le nuove tecnologie e i personal computer. Ha pubblicato numerosi libri e pubblicazioni scientifiche, tra i quali possiamo segnalare Metafisica probabilistica, del 1984, Linguaggio per gli umani e i robot, del 1991, La logica del probabile. Un approccio bayesiano alla razionalità, del 1994. Insignito della George Bush National Medal of Science nel 1990, era stato presidente della National Academy of Education, oltre che membro della National Academy of Sciences.
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