Il caso Galileo è per molte persone il più famoso esempio di un inevitabile conflitto tra fede e scienza: Galilei viene considerato un eroe, precursore del moderno illuminismo, che oppone appunto il lume della ragione all’oscurantismo anacronistico della Chiesa, che pur di non contraddire le proprie posizioni teologiche, ha preferito negare la verità sostenuta dallo scienziato pisano, condannandolo senza ragioni ad una pena ingiusta, che solo per clemenza, se non per un semplice caso, non è stata quella capitale, tramite il rogo.
In realtà, la questione è differente e molto più complessa, rispetto a quanto comunemente si creda, e alle leggende originatesi su questa vicenda. Indubbiamente la Chiesa ha giudicato sulla base di informazioni errate, anacronistiche, ma l’errore di Galileo, insieme ad un atteggiamento che andava senza mediazioni contro l’establishment e la cultura dominante del suo tempo, è stato principalmente quello di non considerare le proprie teorie scientifiche come mere ipotesi, ma affermarne la sicura e incontestabile verità, negando quindi allo stesso tempo, e senza mediazioni appunto, le verità espresse dalla Chiesa.
Del caso Galileo, della sua storia, delle dinamiche scientifiche, culturali e politiche dell’Italia nella sua epoca, del Processo, parla Lezioni da Galileo, di Stanley L. Jaki: una nuova pubblicazione del Master in Scienza e Fede, versione italiana dell’originale inglese Galileo Lessons (Pinckey, Michigan: Real View Books, 2001). Sacerdote benedettino di origine ungherese, filosofo, teologo, matematico e fisico, Stanley L. Jaki è stato uno studioso di fama internazionale, autore di numerosi libri, pubblicazioni e articoli scientifici; membro onorario della Pontificia Accademia delle Scienze dal 1990, nel 1987 aveva vinto il premio Templeton. Pubblicata nel 2014 per la collana Scienza e Fede – Quaderni, ISBN: 978-88-96990-15-5, l’opera è stata tradotta da Alessandro Giostra e revisionata da Antonio Colombo.
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