Nessuna scienza è così intimamente legata alla storia, alla cultura, allo spirito e alla fede delle persone, come l’astronomia: le scienze astronomiche sono inoltre quelle che hanno più punti di contatto, storicamente, tra la religione cristiana e quella islamica. Argomenti che verranno affrontati da martedì 13 a giovedì 15 gennaio 2015 a Castel Gandolfo, sede della Specola Vaticana, nel convegno internazionale L’Astronomia nel Cristianesimo e nell’Islam, promosso dalla Specola Vaticana e dall’Ambasciata dell’Iran presso la Santa Sede, nell’ambito delle manifestazioni internazionali per l’Anno Internazionale della Luce (vedi SRM).
Un evento di studi di tre giorni, importante sia dal punto di vista scientifico, sia perché, simbolicamente e realmente, pone a confronto e in dialogo Islam e Cristianesimo, in un momento difficile come quello attuale. Verranno presentate e studiate questioni come la Chiesa e l’astronomia, religione e cosmologia, lo studio del Cosmo secondo la Sacra Bibbia e il Sacro Corano, il Calendario Gregoriano, la storia dell’Universo.
Come ha ricordato a Radio Vaticana Farid Ghassemlou, professore del Dipartimento di Storia delle Scienze della Islamic Encyclopedia Foundation, “L’astronomia è patrimonio comune nella comunità mondiale: la civiltà islamica ha utilizzato i risultati dell’astronomia greca per sviluppare conoscenze nei Paesi islamici e le civiltà europee hanno utilizzato il sapere di astronomi islamici traducendo alcuni libri di astronomia della civiltà islamica nel Medioevo”. Mentre padre José Funes, direttore degli osservatori astronomici vaticani, ha ricordato che “Sia il cristianesimo, ma soprattutto l’Islam, hanno una grande tradizione astronomica”, e che “molte delle stelle ancora oggi portano i nomi di grandi astronomi musulmani”.
Link Radio Vaticana
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