La nuova direttrice del CERN di Ginevra, Svizzera, è Fabiola Gianotti, è il terzo direttore italiano, e la prima donna a ricoprire tale prestigioso incarico (vedi SRM), sarà oggi al festival della Scienza di Roma: parteciperà, in collegamento dalla struttura di ricerca, all’evento Quello che non so, dialogando con Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – INFN.
Verso la fine di dicembre, in una intervista a La Repubblica, e nuovamente all’inizio di gennaio, in una puntata di Otto e Mezzo, trasmissione di La7, ha espresso il suo punto di vista, da scienziata e da credente, su quale possa essere il rapporto e l’equilibrio tra fede e ricerca scientifica. Gianotti, che ha sottolineato come la conoscenza sia “un cammino senza fine”, ha anche spiegato di non credere che “la fisica potrà mai rispondere alla domanda”: esiste Dio ? Nella sua esperienza di ricercatrice e di credente, come ha spiegato di essere, ritiene anche che “scienza e religione sono discipline separate, anche se non antitetiche”, e che “si può essere fisici e avere fede oppure no”. È però “meglio che Dio e la scienza mantengano la giusta distanza”.
Anche il fatto che il Bosone di Higgs sia stato definito come la particella di Dio, è incongruo, e dovuto ai media, più che ai ricercatori: “mai uno scienziato ha avuto l’ardire di definirla così. Lo dobbiamo all’editore del libro scritto dal premio Nobel Leon Lederman. Voleva rivestire l’opera con un velo letterario di sicuro effetto. Lederman aveva suggerito un altro titolo, La particella dannata, perché ci aveva fatto disperare, l’avevamo cercata per decenni. È senza dubbio una particella speciale, ma avvicinarla a Dio è una sciocchezza”.
Interessante, nell’intervista a Repubblica, anche la sua definizione della materia oscura, come “misura della nostra ignoranza. Nessuna particella elementare fin qui scoperta – ha spiegato – presenta le caratteristiche della materia oscura. Ci serve una teoria più ricca, come quella della super simmetria, ma, chissà? magari la natura ha segretamente in serbo un’altra soluzione”.
Link La Repubblica immagine: cortesia CERN
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