Oggi, domenica 19 aprile 2015, durante la Messa officiata nella Cattedrale di Torino alle ore 11.00 dall’arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia, è stata svelata la Sacra Sindone, iniziando così ufficialmente una nuova Ostensione Solenne, a cui il 21 giugno interverrà anche Papa Francesco, il quale ha ricordato l’evento nell’Angelus da San Pietro delle 12.00.
Dopo la conclusione della celebrazione nella Cattedrale, nel pomeriggio la folla di pellegrini inizierà silenziosamente a sfilare davanti al Sacro Telo, ciascuno con una propria aspettativa. C’è chi osserverà la Sindone per la prima volta, e forse resterà sorpreso nel vederla. Chi ha avuto l’opportunità di partecipare anche a precedenti ostensioni, ma da quanto raccontano molti fedeli, ne resterà colpito come fosse il suo primo sguardo.
Sicuramente tutti con una speranza e con una profonda riflessione spirituale, come ha sottolineato monsignor Nosiglia durante la visita in anteprima di ieri, sabato 18 aprile: “c’è qualcosa di meraviglioso e profondo ogni volta che si contempla la Sindone – ha affermato – non è la contemplazione di un uomo morto, ma di un uomo che ha dato la vita per tutto il mondo”. Nosiglia, ricordando il discorso di papa Francesco per l’Ostensione televisiva del 2013, ha spiegato che “con la croce il Signore ha preso su di sé tutto il male e l’ingiustizia dell’umanità, per darci la forza di superarle e vincerle; la Sindone testimonia quanto la vita prevalga sulla morte, l’amore sulla violenza e sull’odio”. Perché “Il mondo ha bisogno di Amore più grande! L’Amore che vince sul male e che porta riconciliazione; più forte delle avversità e delle difficoltà”.
Per queste ragioni, partecipare all’Ostensione ha una profonda valenza spirituale, che non deve certamente finire quando si esce dalla Cattedrale, ma può regalare ai fedeli qualcosa che potranno portare nelle proprie esistenze di ogni giorno: “sostare davanti alla Sindone – ha affermato – significa accogliere questi segni d’amore, di un Amore più grande che si è speso per l’umanità. Vorrei che i pellegrini portino questo dono nella loro vita quotidiana che deve risplendere di speranza”.
Lascia una risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.