Sono notevoli le analogie e le convergenze dal punto di vista forense tra la Sindone di Torino e il sudario di Oviedo. Ad esempio una recente ricerca (vedi SRM) dell’Università Cattolica di Murcia – UCAM, coordinata da Alfonso Sanchez Hermosilla, ha mostrato anche come su entrambi i teli sia presente lo stesso tipo di polline, l’Elicriso Sp, individuato da Marzia Boi, botanica del Dipartimento di Biologia dell’Università delle Isole Baleari.
Di tali convergenze, che sembra riduttivo e poco probabile definire semplici coincidenze, lo scorso 7 ottobre 2015 ha parlato in un incontro a Cartagena, in Spagna, proprio Hermosilla, capo della Sezione di Istopatologia Forense dell’Istituto di Medicina Legale di Murcia, e direttore dell’Edices, Gruppo di Investigazione del Centro Spagnolo di Sindonologia – Equipo de Investigación del Centro Español de Sindonología, di cui la Boi è consulente scientifica.
Nel corso dell’incontro, presentato da Rosario del Carmen Garcia Romero, Hermosilla ha spiegato ha spiegato tra l’altro che “lo studio scientifico aggiornato sulle reliquie conosciute come la Sindone di Torino e il Sudario di Oviedo, può postulare l’ipotesi che entrambi i reperti siano stati usati per avvolgere il corpo della stessa persona”, un corpo che dal punto di vista medico – forense mostra “la prova di aver subito la morte per soffocamento, compatibile con ciò che dal punto di vista medico legale ci si aspetterebbe in una persona che è morta a causa di una crocifissione”.
Su entrambi i due teli troviamo infatti “ferite compatibili con la prassi romana di flagellazione” e coerenti con l’utilizzo di uno “stesso strumento, ovvero uno stesso flagrum taxillatum”, dal momento che i segni causati dai taxilli, ovvero i tasselli di piombo o osso alle estremità del flagello o flagrum “hanno dimensioni simili, il che è insolito se si considera che tali strumenti erano realizzati a mano”, e diventa quindi a dir poco “improbabile che ve ne potessero essere due uguali”, mentre “l’ipotesi più probabile è che sia stato utilizzato lo stesso strumento, invece di due strumenti simili in entrambi i casi”.
Inoltre “è possibile osservare le lesioni profonde sul torace, compatibili con un colpo di lancia”. Complessivamente, spiega Hermosilla, “tutte le risultanze scientifiche sono coerenti con quanto raccontano i Vangeli, ma anche con quello che ci si aspetta dalla investigazione criminale e dalla medicina legale e forense”. Su questo e altri argomenti connessi è possibile leggere pure precedenti articoli e interviste SRM, effettuando ricerche nel campo in alto a sinistra.
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