La Specola Vaticana è stata istituita il 14 marzo del 1891, con motu proprio di Leone XIII Ut Mysticam, ma le strutture astronomiche dell’allora Stato Pontificio sono più antiche, e a Roma già verso la fine del diciottesimo secolo troviamo l’osservatorio di astronomia del Collegio Romano, gestito dai Gesuiti che, dalla sua fondazione, gestiscono pure la Specola. Spostata verso gli anni 30 del ventesimo secolo nella attuale sede del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, si è poi ampliata tra gli anni settanta e gli ottanta con una nuova sede a Tucson, in Arizona, dove poco dopo è stato creato il Vatican Observatory Research Group e, nel 1993, è stato realizzato il Vatican Advanced Technology Telescope – VATT con annessi alcuni laboratori di astrofisica.
Della storia della Specola, attualmente diretta da padre Guy Joseph Consolmagno, e del contributo di questa prestigiosa istituzione scientifica al progresso della scienze astronomiche e astrofisiche, e ad una più corretta interpretazione delle Scritture e del rapporto tra scienze e religione, parlerà a Roma martedì 17 novembre 2015 don Alessandro Omizzolo, sacerdote, astronomo e ricercatore degli Osservatori Vaticani. Omizzolo terrà una conferenza dal titolo La Specola Vaticana e il dialogo scienza e fede, nell’ambito delle attività del corso Scienza e Religione del Master in Scienza e Fede.
Nato a Foza, Vicenza, nel 1956, ha ottenuto un dottorato di Astronomia nel 1982 all’università di Padova. Come astronomo si è occupato prevalentemente di spettroscopia, quasars, galassie e ammassi di galassie. Ha pubblicato, tra gli altri, i volumi Viandanti nel Cosmo: La ricerca di senso, con padre George Coyne, già direttore della Specola. Nel 2015, con padre José Luis Funes, precedente direttore degli Osservatori Vaticani, ha pubblicato per Queriniana Edizioni il libro Esplorare l’Universo, l’ultima delle Periferie. Le sfide della scienza alla teologia. La conferenza è prevista nell’aula magna dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in via degli Aldobrandeschi, 190, dalle 15.30 alle 17.00. Immagine: cortesia Wikipedia
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