Con l’obiettivo di individuare e fotografare esopianeti e buchi neri, è stato attivato Gravity, un nuovo strumento ad altissima risoluzione del telescopio Vlt – Very Large Telescope, dell’Osservatorio europeo meridionale – ESO European Southern Observatory, situato nel deserto di Atacama, sul Cerro Paranal, in Cile. Lo strumento è il più potente tra quelli installati finora sul Vlt; è stato realizzato da astronomi e ingegneri provenienti da vari paesi europei, in un progetto coordinato dal Max Planck Institute di fisica extraterrestre di Garching, Germania.
I ricercatori hanno già osservato e fotografato alcune stelle giovani nell’ammasso del Trapezio, individuando una stella doppia. Utilizzeranno Gravity anche per studiare i corpi e le formazioni stellari più recenti e in fase di sviluppo, la superficie delle stelle, e gli effetti dei campi gravitazionali dei buchi neri, come ad esempio il buco nero supermassiccio situato al centro della via Lattea. la risoluzione di Gravity è talmente elevata, che consentirebbe di individuare eventuali costruzioni artificiali sulla superficie della Luna.
Costato circa 500 milioni di euro, il Very Large Telescope è un telescopio composito, che utilizzando quattro telescopi ottici principali, e altri quattro telescopi riflettori a specchio, più piccoli, consente di ottenere una potenza complessiva di ingrandimento pari a quella di un telescopio con diametro di duecento metri.
Immagine: ESO/B Tafreshi, twanight.org
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