Domenica 17 gennaio 2016, alle 10.42 del mattino ora locale, dalla struttura di lancio presso la base Vandenberg dell’aeronautica americana, in California, è decollato un razzo SpaceX Falcon 9 con a bordo la sonda Jason-3. Una missione internazionale, progettata e coordinata dal National Oceanic and Atmospheric Administration – NOAA, per studiare i cambiamenti climatici globali, e in particolare misurare quanto si stanno innalzando nel mondo i livelli degli oceani.
Frutto di una collaborazione tra la NASA, l’agenzia spaziale francese CNES e l’EUMETSAT, l’organizzazione europea per lo sfruttamento dei satelliti meteorologici, il progetto continua con nuove tecnologie le analisi effettuate precedentemente da Stati Uniti e Europa, in quasi venticinque anni.
Stephen Volz, assistente amministratore del NOAA’s Satellite and Information Service ha affermato che “Jason-3 studierà il polso dei cambiamenti del nostro pianeta, attraverso la raccolta di informazioni ambientali dagli oceani di tutto il mondo”. Il satellite verrà utilizzato anche per studiare le condizioni meteorologiche sul pianeta, e per prevedere il verificarsi di cicloni tropicali e il loro sviluppo.
Un altro rappresentante della NASA, John Grunsfeld, amministratore associato per la scienza a Washington, ha dichiarato “Jason-3 è un esempio lampante di come la nostra nazione sfrutta la competenza della NASA nell’esplorazione scientifica e spaziale per far fronte a sfide globali critiche, in collaborazione con il NOAA e i nostri partner internazionali. Le misurazioni di Jason-3 incrementeranno i nostri sforzi per comprendere la Terra come un sistema integrato, aumentando la nostra conoscenza dei cambiamenti del livello del mare e dei ruoli dell’oceano nel clima.”
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