Il gioco del Go, molto antico, è stato inventato in Cina; è un complicato gioco di strategia che prevede che i due giocatori collochino alternativamente su di una griglia quadrata i propri pezzi, bianchi o neri, con l’obiettivo di occupare la maggior parte di territorio, rappresentato dallo spazio sulla scacchiera.
Per la sua complessità, dovuta pure all’elevato numero di combinazioni di mosse possibili, il Go viene utilizzato frequentemente come strumento per testare software di A.I., intelligenza artificiale: la loro efficacia nel gioco del Go ne renderebbe probabile anche la efficiente funzionalità nella risoluzione di molti altri differenti problemi.
Ne parla la rivista scientifica Nature nel numero di gennaio 2016, DOI 10.1038/nature16961: una equipe di ricercatori, guidati da David Silver, Aja Huang e Demis Hassabis, ha sviluppato proprio un software di questo tipo, denominato AlphaGo, che per la prima volta da quando esistono questi programmi, è riuscito a battere ripetutamente un giocatore umano professionista, con un tasso di vincita del 99.8 per cento rispetto ad altri software.
AlphaGo ha inoltre giocato ad una versione completa del gioco, a differenza di quanto avvenuto per altre sfide con altri software, che ne prevedevano una semplificata. Nel mese di marzo nella città di Seul, in Corea, si ripeterà la sfida tra uomo e software, questa volta coinvolgendo quello che è considerato attualmente il più bravo giocatore di Go al mondo, Lee Sedol.
Immagine: cortesia Nature/Google DeepMind
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